(dal direttore Antonio Ammaccapane)
…questa strana parola che in prima battuta può sembrare una forma contagiosa di una rara malattia cardiaca, non è altro che la derivazione dal Greco del Canto a Coro, all’unisono o all’ottava.
Il cantare nel Coro determina preventivamente una ben precisa collocazione armonica del proprio strumento, in questo caso, vocale.
Quindi possiamo suddividere la voce umana in femminile e maschile e a sua volta, la prima in soprano e contralto (rispettivamente acuta e grave) e quella maschile in tenore e basso (vocalità centrale e più profonda).
Ora abbiamo quattro timbri vocali che cercheremo di posizionare su gradini e a semicerchio, utilizzando le singole sezioni: davanti quelle femminili e dietro in alto quelle maschili.
Avendo come punto di riferimento il Maestro Direttore, guardando il Coro, avremo alla nostra sinistra la sezioni dei soprani e alla destra i contralti, mentre dietro questi ultimi i bassi e dietro i soprani i tenori.
Naturalmente le sezioni e le singole voci si possono miscelare e posizionare a piacimento e a discrezione del Direttore al fine di raggiungere il desiderato amalgama vocale. (more…)